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In cinognostica
A cura di Paolo Tartaro e Francesco di Paola Nuzzo
- Fonte: Magazine All About Chihuahua n° 7
In questa ormai consueta rubrica dedicata all'approfondimento morfologico del Chihuahua, si è deciso di prendere in considerazione una sola parte del corpo: la coda, argomento spesso sottovalutato anche in sede di verifiche zootecniche. Il portamento e la forma della coda sono invece fondamentali nella valutazione del tipo e come indice caratteriale, e rivestono grande importanza nella dinamica e nella meccanica del movimento. Oggi troppo spesso ci si limita, nel prendere in esame e nel descrivere la coda, a espressioni superficiali quali " la coda è ben portata" o di contro " non è ben portata", definizioni stringate che possano dire tutto o nulla. Nella storia della razza la valutazione di questa porzione anatomica non era certo quella attuale, basti notare che nel 1923 ci fu un ritardo nel redigere il primo standard di razza proprio a causa dell'argomento "coda". Si giunse a pubblicazione solo quando i pionieri della razza concordarono che la coda doveva essere a semicerchio, una via di mezzo, quindi, tra la cosiddetta coda di topo e quella pellicciosa e piatta. |
Andando sempre indietro nel tempo alcuni dei primi allevatori sostenevano addirittura che la caratteristica peculiare del Chihuahua non fosse la fontanella o "molera", bensì un piccolo accumulo di grasso dislocato a metà della lunghezza della coda; accumulo adiposo che possiamo dire fosse certamente mancante in soggetti bob tail (anuri) ammessi e non squalificati nell'era pre-standard. Se questa porzione anatomica è stata motivo di riflessione e dibattito nel passato, tanto da ritardare la pubblicazione di uno standard, sembra giusto oggi andare a rivalutarla e a riconsiderarla, facendole riacquistare il giusto valore. |
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La sua forma è conica allungata, si articola con la groppa mediante l'articolazione Sacro-Coccigea. Questa parte è detta Radice della Coda, mentre la parte opposta, quella terminale è detta punta, si possono distinguere due profili, uno superiore ed uno inferiore. In una verifica Zootecnica della coda, si esaminano i seguenti caratteri: inserzione, lunghezza, forma, direzione e portamento. Il portamento della coda deve essere valutato in due momenti diversi: col cane in riposo e in azione. Per la nostra razza lo standard richiede: coda inserita alta, moderatamente lunga, larga alla radice che si riduce gradatamente verso la punta ed infine visibilmente piatta. Come già anticipato nel precedente numero di AAC, la groppa condiziona l'inserzione della coda: difatti una groppa, larga e forte, quasi orizzontale o leggermente inclinata comporterà una corretta inserzione dell'appendice caudale; ancora una volta notiamo come ogni singola regione condizioni olisticamente l'altra. Lo standard dice coda "moderatamente lunga" che, in cinognostica, si può dire di una coda quando la punta raggiunge il calcaneo, (punta del garretto) mentre se non lo raggiunge si definisce corta. Grande ruolo nella sua valutazione è giocato dal mantello di copertura, che nei soggetti a varietà pelo lungo dovrà essere ricco e lungo a formare il tipico pennacchio. |
Anche nei Chihuahua a pelo corto, sono da preferirsi quei soggetti con una coda ricca di pelo di copertura, dove quest'ultimo si allargherà alla radice per poi restringersi verso la punta, dando così l'impressione di una coda corretta; difatti in soggetti con scarsa abbondanza di pelo di copertura riscontriamo l'indesiderata coda di topo. Alcuni decani della cinofilia per descrivere la forma della coda del Chihuahua la definiscono "a tagliatella": effettivamente facendo scorrere le dita sulla coda avremo la sensazione che il profilo ventrale sia piatto. Questa sensazione tattile e visiva è però illusoria, ed è dovuta unicamente alla quantità, tessitura e disposizione del pelo di copertura nonché alla disposizione e direzione dei corpi vertebrali, che certamente piatti non sono. |
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Altre caratteristiche importanti richieste dallo standard sono la posizione della coda in movimento ed in stazione. Il portamento della coda è un importante caratteristica di razza: in movimento sarà portata o alta, formando una curva, o a semicerchio con la punta diretta verso la regione lombare, il che contribuisce all'armonia dell' insieme; questa non dovrà mai essere portata tra gli arti posteriori né arrotolata sotto la linea dorsale; rappresentano difetto la cosiddetta coda "a banana", oppure deviata e qualsiasi altra forma non prevista dallo standard; la sua punta non dovrà comunque mai raggiungere la linea dorsale. La coda ideale in movimento sarà portata "a falce",sul dorso a semicerchio aperto, mai schiacciata sul dorso, con la punta rivolta verso la regione lombare mentre a riposo sarà pendente a formare un leggero uncino. |
La coda riveste un ruolo fondamentale nella dinamica del movimento. Nel terzo numero di AAC abbiamo parlato del bilanciere cefalo-cervicale (ha l’importante funzione di conservare l’equilibrio nel movimento. Il bilanciere agisce anche come tensore della colonna dorso-lombare), la coda contribuisce alla funzione dell’equilibrio del cane in movimento, per questo è detta timone. Quante volte abbiamo osservato i nostri Chihuahua correre e rincorrersi con la coda non portata sicuramente così come lo standard richiede, ma con infiniti portamenti aggiustativi ed adattativi per favorire repentini cambi di direzione. |
La coda è importante regione del corpo che controbilancia il cane in movimento, in situazioni dinamiche quali il correre, il saltare, l’arrampicarsi, favorendo le svolte brusche a velocità sostenute come un vero e proprio timone. La coda è quindi strumento d’equilibrio, contrappeso e timone, che va ad ottimizzare ed aumentare il rendimento dinamico.Infine anche gli stati d’animo sono leggibili attraverso l’osservazione della coda; per comunicare, rendendola espressione di felicità, aggressività, stress e di un panorama completo di altre infinite emozioni; potremmo definire l’uso di questa come l’uso di un linguaggio visivo e non sonoro che appartiene a tutte le razze canine. |
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